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Parco Archeologico del Celio – creazione del nuovo Museo della Forma Urbis

Soggetto attuatore

Roma Capitale

Descrizione progetto

Il progetto è consistito nella creazione e nell’apertura del Museo della Forma Urbis e dell’annesso giardino. L’intervento è parte di un vasto progetto di valorizzazione dell’intera area del Celio, inquadrata in seno al più ampio programma di riqualificazione del Centro Archeologico Monumentale (CArMe) voluto da Roma Capitale, la cui apertura si deve a una serie di interventi condotti sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale. 

Il Parco Archeologico del Celio occupa il settore settentrionale del colle, un’area verde orientata verso il Colosseo e all’interno della quale sussistono importanti evidenze archeologiche, come le fondazioni perimetrali del tempio del Divo Claudio. Per la realizzazione del Museo della Forma Urbis si è proceduto al recupero degli edifici presenti nell’area, la Casina del Salvi e l’ex Palestra della Gil, e alla sistemazione del contiguo giardino archeologico, in cui sono stati organizzati per nuclei tematici una grande quantità di materiali epigrafici e architettonici di grandi dimensioni delle collezioni dell’ex Antiquarium Comunale, provenienti dagli scavi di Roma di fine Ottocento. I visitatori del Museo avranno in questo modo una nuova straordinaria opportunità per approfondire la conoscenza della Roma antica. 

Nei locali della ex Palestra della Gil sono custoditi i frammenti rimasti della celebre Forma Urbis Romae, la gigantesca pianta marmorea della Roma antica incisa tra il 203 e il 211 d.C. sotto l’imperatore Settimio Severo. Si tratta di una delle più rare e importanti testimonianze della città antica che i visitatori ora possono di nuovo ammirare dopo quasi un secolo. La Forma Urbis, originariamente esposta sulla parete di un’aula nel Foro della Pace, era incisa su 150 lastre di marmo applicate alla parete con perni di ferro e occupava uno spazio di circa 18 metri per 13. Dopo la scoperta nel 1562, molti frammenti della grande mappa marmorea
andarono perduti, mentre alcuni sono stati fortunosamente ritrovati nel corso del tempo. Oggi resta circa un decimo del totale della pianta originale. Dal 1742 è parte delle collezioni dei Musei Capitolini. 

Il nuovo allestimento del Museo della Forma Urbis consente una piena fruizione della pianta marmorea da parte dei visitatori, favorendo la leggibilità di un documento che, per ingombro e condizioni frammentarie, si presta poco a una comprensione immediata. Sul pavimento della sala principale del museo sono collocati i frammenti della Forma Urbis, sovrapposti, come base planimetrica, alla Pianta Grande di Giovanni Battista Nolli del 1748. L’inaugurazione del Museo è un primo tassello del rinnovamento dell’area archeologica, il cui prossimo elemento sarà la Nuova Passeggiata Archeologica, lungo via di San Gregorio, che connetterà il Parco del Celio con il Centro Archeologico Monumentale.

Stato

Progettazione
Gara
Cantiere
Fine lavori

Fonte Finanziamento

Bilancio di Roma Capitale

Importo

1.000.000,00 €