18/07/2024

San Giovanni in Laterano, Gualtieri visita il cantiere

Proseguono da cronoprogramma i lavori di sistemazione della nuova piazza pedonale di fronte alla Basilica di San Giovanni in Laterano.

San Giovanni in Laterano, Gualtieri visita il cantiere

18/07/2024

San Giovanni in Laterano, Gualtieri visita il cantiere

Proseguono da cronoprogramma i lavori di sistemazione della nuova piazza pedonale di fronte alla Basilica di San Giovanni in Laterano.s

San Giovanni in Laterano, Gualtieri visita il cantiere

Proseguono da cronoprogramma i lavori di sistemazione della nuova piazza pedonale di fronte alla Basilica di San Giovanni in Laterano.

Il cantiere interessa una superficie di circa 18mila metri quadrati e prevede il rifacimento della pavimentazione con una particolare attenzione al mantenimento del verde pubblico e alla sostenibilità ambientale. Sono, infatti, previste aiuole dotate di impianto di innaffiamento automatico e fontane a raso per contrastare le isole di calore. L’opera è finanziata con 15 milioni del Giubileo ed è eseguita dal Dipartimento dei Lavori pubblici di Roma Capitale.

Nel corso della prima fase sono emersi alcuni ritrovamenti archeologici, in particolare strutture murarie databili tra l’VIII ed il XIII, forse riconducibili al “Patriarchio”; le mura nel corso dei secoli vennero demolite e interrate. In considerazione dei reperti, è stato necessario modificare il progetto. Sono state, quindi, studiate nuove soluzioni che uniscono la realizzazione della sistemazione esterna e la tutela dei beni archeologici rinvenuti. In accordo con la Soprintendenza Speciale di Roma, a seguito della documentazione effettuata dagli archeologi, i lavori proseguono e i reperti trovati saranno protetti con geotessuto e con 20 cm di materiale inerte per segnalare la presenza di strutture e infine ricoperti, non essendo stata ravvisata la necessità di spostarli.

Questa mattina Ornella Segnalini, assessore ai Lavori pubblici di Roma Capitale, Mirella Serlorenzi della Soprintendenza Speciale di Roma, Monsignor Rino Fisichella, Delegato da Papa Francesco all'organizzazione del Giubileo, hanno effettuato un sopralluogo per visitare il cantiere. Presenti anche Luciana Arcuri ingegnere responsabile dell’intervento del Dipartimento LlPp e Simona Morretta responsabile scientifico dello scavo archeologico della Soprintendenza.

Il cantiere si chiuderà in tempo per l’apertura della Porta Santa – dichiara il Sindaco Gualtieri -. Naturalmente, questo ritrovamento ha richiesto molto lavoro aggiuntivo, ma non va considerato come un incidente, semmai come un regalo, perché è un ritrovamento di grandissima importanza. Dove sarà installata la vasca di alimentazione delle fontane – prosegue il Sindaco - non è stato trovato nulla e questo ci consentirà di procedere. È stato fatto un lavoro grande e ringrazio il Dipartimento Lavori pubblici per aver trovato la soluzione migliore. Ora verrà fatta la ricostruzione in 3D di quello che si è trovato per valorizzare i reperti e raccontare un pezzo di storia di Roma. Si lavorerà per realizzare il progetto, anche perché sarebbe impensabile privare Roma di questa piazza. Ma in futuro, grazie alle conoscenze acquisite, - conclude Gualtieri - si potrà riprendere a scavare e pensare ad esempio a una visitabilità sotterranea, senza far venir meno la piazza con il suo uso civico che è stata riprogettata proprio in questo senso”.

Questo cantiere ci restituirà una piazza completamente rinnovata che contribuirà a valorizzare la splendida Basilica di San Giovanni – commenta l’assessora Segnalini -. Fino ad oggi questo luogo è stato poco valorizzato e utilizzato fondamentalmente come teatro del grande evento del 1° maggio, ma sostanzialmente poco vissuto dai romani. Il nuovo assetto prevede che diventi uno spazio urbano vivibile con aree verdi e fontane, il sistema di irrigazione farà in modo che le aiuole ricevano l’acqua necessaria. L’intervento prevede inoltre la creazione di una vasca di laminazione che raccoglie l’acqua piovana: un serbatoio che protegge dagli allagamenti e conserva la risorsa. È un progetto che ha delle caratteristiche innovative che ben si intersecano con le scoperte archeologiche. Ringrazio – conclude Segnalini - la Soprintendente Daniela Porro per il supporto costante in tutti i nostri interventi, lavorare a Roma riserva incredibili sorprese e come ha ricordato il Ministro Sangiuliano è fondamentale coniugare la salvaguardia della nostra storia alle esigenze di tutela e modernizzazione del tessuto urbano”.

San Giovanni 9.jpeg

Sicuramente è per me motivo di orgoglio poter gestire uno degli appalti simbolo del Giubileo – spiega l’ingegnera Luciana Arcuri del Dip. LlPp -. Dal punto di vista tecnico la sfida principale è relativa alla realizzazione delle parti ‘invisibili’ ovvero: tutte le opere propedeutiche al funzionamento del sistema di fontane; la corretta gestione delle acque superficiali, anche in occasione delle famigerate bombe d’acqua; la cura dei particolari come il posizionamento degli ugelli delle fontane a raso al di sotto del piano di calpestio o il sistema di irrigazione delle parti a verde. Tutto ciò permetterà che la piazza possa durare nel tempo”.

Questo scavo è stato una scoperta e una sorpresa – sottolinea l’archeologa della Soprintendenza Simona Morretta -. Le indagini hanno consentito di mettere in luce un muro di recinzione medievale, forse pertinente al Patriarchio, ovvero il palazzo papale. Questo muraglione in blocchi reimpiegati di tufo mostra diverse fasi di restauro. Doveva avere probabilmente funzione difensiva, a protezione della Basilica e del Patriarchio. La struttura muraria era sconosciuta, non essendo stati mai condotti scavi archeologici estensivi in quest'area”.

Le modifiche progettuali

La nuova piazza antistante San Giovanni in Laterano è caratterizzata da una superficie pavimentata continua, intervallata da dodici specchi d’acqua, da aree a verde a terra e da panche monolitiche in travertino.

In considerazione dei rinvenimenti archeologici, è stato necessario modificare il sistema impiantistico a servizio delle fontane a raso previste, riducendo alcuni giochi d’acqua ma non il numero di specchi di acqua previsti. In particolare, è stata stabilita la riduzione e il riposizionamento della vasca ipogea, con la conseguente totale modifica dei relativi impianti. Questo accorgimento è stato necessario affinché non vi siano interferenze tra il nuovo impianto e le preesistenze archeologiche.

San Giovanni prospetto.JPG

I reperti

Le indagini archeologiche condotte sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, propedeutiche ai lavori di riqualificazione di piazza San Giovanni in Laterano, hanno restituito un'importante e complessa stratigrafia dove spiccano, tra l’altro, strutture murarie databili tra il IX ed il XIII secolo dopo Cristo, forse riconducibili al Patriarchio. Costruito per volere di Costantino nel IV secolo d. C. al posto della caserma degli Equites Singulares, la guardia a cavallo dell’imperatore che si era schierata con Massenzio, il Patriarchio consisteva inizialmente in una basilica monumentale, ma durante il Medioevo venne più volte ingrandito e ristrutturato e divenne la sede papale fino al trasferimento della sede ufficiale del pontefice ad Avignone nel 1305.

Si tratta, in questo caso, di un ritrovamento di straordinaria importanza per la città di Roma e la sua storia medievale, poiché in epoca moderna non sono mai stati effettuati scavi archeologici estensivi nella piazza. I ritrovamenti riconducibili al Patriarchio sono stati rinvenuti nella parte orientale dello scavo, per tutta la sua lunghezza: si tratta di una struttura che poteva avere funzione sia di cinta muraria a difesa della residenza papale sia di sostruzione del pendio che caratterizzava in antico l’area del Laterano. Alla luce delle diverse tecniche edilizie riscontrate, la sua costruzione è databile al IX secolo dopo Cristo ed è stata oggetto di diversi interventi di restauro e di ricostruzione fino almeno al XIII secolo. Il muro è costituito da grandi blocchi di tufo, sicuramente reimpiegati da altre strutture non più esistenti. A dimostrare uno o più interventi di restauro è la presenza di una fasciatura dei blocchi su ambo i lati, realizzata con un paramento in blocchetti di tufo che presentano una serie di contrafforti.

Proseguendo verso Ovest, il muro è invece realizzato a sua volta con contrafforti a cuneo e una tecnica più irregolare. La parte finale del muro, che corre fin sul sagrato della Basilica, si presenta con un paramento in blocchetti di tufo e contrafforti stavolta di forma quadrata. L’edificazione della struttura appena descritta è avvenuta durante un lungo periodo di tempo in cui Roma era oggetto delle razzie dei saraceni e al suo interno erano continue le lotte, talvolta violente, tra le famiglie aristocratiche che rivendicavano l’accesso al soglio di Pietro: di qui l’ipotesi che questo possente muro, anche per la sua conformazione, avesse la funzione di cinta difensiva del complesso della Basilica e dei palazzi annessi. Dopo la cattività avignonese, in seguito al rientro a Roma dei pontefici e al trasferimento della sede papale in Vaticano, viene a cadere la necessità di avere una struttura a difesa del Patriarchio. Di conseguenza, il muro perde di funzionalità e viene demolito e interrato, e di esso si perde ogni memoria.

01_S.Giovanni Laterano.png

RED

Vai alla mappa